I ponti termici: come combattere la prima causa di muffa in casa
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I ponti termici sono la prima causa di muffa e dispersioni termiche in casa. Ma il modo per sconfiggerli (anche sul nascere) c’è. Con una termocamera è possibile prevenire e risolvere i ponti termici. Ecco come.
Non è facile individuare i ponti termici e, in genere, quando ti accorgi della loro esistenza è già troppo tardi. Purtroppo, i ponti termici rendono spesso gli ambienti della tua casa poco confortevoli e insalubri, per cui non si può evitare di ricorrere a misure preventive o – almeno – correttive.
E quando nel foro finestra sono presenti ponti termici, muffa e condensa non tardano a comparire, soprattutto intorno alle finestre e sulle pareti più fredde della casa.
Ecco perché in questo articolo ti illustrerò come funziona una termocamera, un utilissimo strumento per individuare i ponti termici e per analizzare approfonditamente il foro finestra.
Prima di procedere con la termocamera, però, concentriamoci per qualche minuto su cosa sia un ponte termico.
<cit.> Un ponte termico è una discontinuità all’interno dell’involucro edilizio, cioè una zona in cui il flusso di calore tra interno e esterno è differente rispetto al resto della struttura.
Ecco perché i ponti termici sono veri e propri varchi che favoriscono la dispersione di calore dall’interno della casa verso l’esterno.
I ponti termici più comuni di un’abitazione si possono trovare:
- all’incrocio tra trave e pilastro;
- nel punto di incontro tra il pavimento interno con la superficie esterna, in prossimità di un balcone;
- nel foro finestra, dove il davanzale passante, la presenza del controtelaio metallico e il cassonetto degli avvolgibili non coibentato possono favorire la fuoriuscita del calore dall’interno.
Tutti questi elementi di discontinuità possono portare alla formazione di muffa non solo in prossimità dei serramenti, ma anche in tutti i punti più freddi della casa.
Ma tutto questo si può prevenire e risolvere grazie ad un’analisi termografica.
Come individuare i ponti termici infissi: l’analisi termografica
Con la termografia in edilizia è possibile riqualificare energeticamente un edificio, dal momento che consente di individuare i punti deboli dell’involucro edilizio. E una volta individuati, intervenire per assicurare un perfetto isolamento termico.
Ora, tra i punti più critici in assoluto dell’involucro edilizio c’è proprio il foro finestra, dove si concentrano moltissimo i ponti termici.
Appurato questo, quindi, come scovare i ponti termici?
La termocamera è lo strumento che ci aiuta a farlo.
La termocamera, infatti, consente di vedere le differenze di temperatura sulla superficie analizzata, per ottenere un quadro chiaro della situazione termica dell’ambiente che stiamo analizzando e di ciò che c’è intorno all’infisso.
Ecco che, quindi, una prima indagine termografica diventa fondamentale anche per l’ Ecobonus 110%, perché consente di capire dove e come intervenire per migliorare la classe energetica di un edificio.
Scongiurare muffa e condensa in casa: come correggere i ponti termici grazie a una termocamera
Dove si forma preferibilmente la muffa?
Molto spesso, vediamo la formazione delle odiate macchie nere proprio in corrispondenza di un ponte termico, come naturale conseguenza della condensa.
L’aria calda e umida, entrando in contatto con superfici di temperatura inferiore, genera goccioline di condensa che, con il passare del tempo, portano alla formazione di colonie di muffa.
La muffa, si sa, “inquina” l’aria che si respira in casa tua e la rende insalubre: è quindi necessario isolare il punto critico, cercando di intervenire sulla differenza di temperature che interessa quello specifico punto.
L’obiettivo è quello di rendere queste temperature superficiali più omogenee al resto dell’ambiente, prevenendo la formazione di condensa.
Possiamo rilevare queste differenze tra temperature proprio grazie all’utilizzo della termocamera.
Ma non è tutto, perché un’analisi termografica ci permette capire dove intervenire senza commettere errori, analizzando quali elementi stiano causando la criticità (un davanzale passante o un controtelaio metallico, ad esempio).
La posa in opera e la scelta del prodotto: i fondamentali
Per gli edifici di nuova costruzione, ovviamente, non possiamo parlare di correzione dei ponti termici, ma è nella fase di progetto che bisogna intervenire per evitare che vi sia discontinuità termica dell’involucro edilizio.
Negli edifici esistenti, invece, è tutto diverso. Bisogna prima individuare i ponti termici e poi intervenire in modo mirato sul punto di discontinuità.
Nel caso di installazione ex novo o di sostituzione, ci sono 2 elementi decisivi per combattere i ponti termici: una corretta posa in opera e la scelta del prodotto giusto.
Il prodotto, ovviamente, gioca un ruolo di primo piano.
Da anni, ormai, ci distinguiamo per la scelta di fornire le spalle termiche pre-rasate.
Acquistare un monoblocco già rasato significa avere una finitura superiore, perché lavoriamo ogni singola spalla rasandola su speciali banchi orizzontali che ci permettono di avere una cura particolare nelle operazioni di rasatura.
In questo modo, le nostre spallette (e quindi i nostri monoblocchi) durano più a lungo nel tempo, dal momento che utilizziamo solo rasanti per cappotto certificati e speciali profili portaintonaco in PVC.
Inoltre, per realizzare questi interventi puoi sempre beneficiare del nuovo Super Ecobonus.
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